Ombre dal passato – Shutter: film horror (2008)

Ombre dal passato (Shutter): film horror di Masayuki Ochiai

Ci sono film che hanno titoli altisonanti e sono ciofeche. Ci sono film che hanno titoli deprimenti e sono godibili. Ombre dal passato (Shutter) appartiene al secondo genere… a patto però di non volerlo paragonare all’originale thailandese. In quel caso, il remake americano del 2008 ne esce piuttosto malamente: non giovano infatti nè l’interpretazione goffa e poco credibile di Joshua Jackson e Rachael Taylor, nè la scelta di inserire alcuni elementi o sottotrame che, rispetto allo Shutter originario, spezzano la suspense.

Ombre dal passato (Shutter): trama

Ben (Joshua Jackson) e Jane (Rachael Taylor) sono una coppia di novelli sposi in viaggio di nozze a Tokyo. Ben ha infatti ricevuto un importante incarico di lavoro in Giappone, dove aveva già consolidato la sua fama anni addietro, lavorando per alcune importanti aziende come fotografo free lance.

Una volta giunti a Tokyo, poco prima che Ben cominci il suo lavoro, i due giovani si concedono un viaggio attraverso gli itenerari turistici più suggestivi. Di ritorno verso la città, mentre sono alla guida della loro automobile, vengono però sopresi dall’improvvisa apparizione di una ragazza in kimono, finendo per travolgerla.
Nonostante Ben e Jane fermino l’auto e cerchino di prestare soccorso alla sconosciuta, non trovano alcuna traccia nè della ragazza nè dell’impatto.

Nei giorni seguenti, Jane fatica ad ambientarsi nella caotica vita della metropoli giapponese. Ben è sempre al lavoro, attorniato dai suoi amici Seiko, Bruno ed Adam, mentre Jane inizia ad avvertire un’incombente presenza oscura che pare sovrastarla. Controllando le foto del matrimonio e dell’escursione in Giappone, si rende anche conto che su tutte le pellicole sono rimasti impressi strani riflessi di luci, di cui non riesce a spiegare la provenienza.

Seiko Nakamura, la premurosa assistente di Ben, le spiega che quelle che ha tra le mani sono “foto spiritiche”, ovverosia fotografie che documentano l’esistenza di fenomeni paranormali collegati al mondo dei morti. Seiko la informa anche che in Giappone quel tipo di foto è particolarmente apprezzata dal pubblico e che è normale che alcune riviste del settore falsifichino i negativi pur di proporre al pubblico sedicenti scoop ed incrementare le vendite.

Nel frattempo, anche Ben, che ha iniziato a soffrire di mal di collo, inizia ad avvertire strane presenze attorno a lui. Solo quando in metropolitana Jane scorge il fantasma della ragazza investita e Ben ne viene aggredito nella camera oscura, i due capiscono di essere perseguitati da un’entità maligna.

Ombre dal passato (Shutter) – 2008: Megumi Okina interpreta magistralmente Megumi Tanaka.

In cerca di risposte, si rivolgono al medium Murase che però, durante la seduta, inizia a raccontare una storia che turba particolarmente Ben, spingendolo ad abbandonarecon urgenza il consulto spiritico.
Jane, che non parla giapponese, non è in grado di comprendere cosa abbia fatto infuriare suo marito. Ben la rassicura convincendola che Murase è un ciarlatano: lo scatto d’ira dell’uomo deriverebbe quindi dal mucchio di fandonie che il sedicente medium avrebbe cominciato a profferire pur di spillare altri soldi ai due incauti americani.

A casa, controllando nuovamente le foto del servizio di moda di Ben, Jane comprende come l’entità misteriosa stia cercando di guidarla verso un grattacielo che si intravede nello skyline. Recatasi sul luogo, lo yurei le permette di scoprire una fotografia aziendale: Jane deduce che il nome della ragazza investita è Megumi Tanaka (Megumi Okina) e che lei e Ben si erano conosciuti molti anni prima.

Incalzato dalle domande della moglie, Ben ammette di conoscere Megumi e di avere avuto una storia con lei. La loro non era stata una storia d’amore serena: Megumi era molto timida ed insicura ed il loro fidanzamento era stato osteggiato dalla famiglia di lei.
Quando ella aveva iniziato a diventare assillante ed ossessionata, l’uomo le aveva fatto capire di voler troncare la loro relazione, gettandola nello sconforto.
Pur di riuscire a farle capire che non la amava più, Ben aveva chiesto a Bruno ed Adam di intervenire e dire all’ex-fidanzata di smettere di cercarlo.

Oramai consapevoli che quello che li sta perseguitando è lo yurei di Megumi, che nel frattempo ha ucciso sia Bruno, sia Adam, Jane e Ben si recano a casa della ragazza con l’intenzione di riuscire a placarne lo spirito. Qui, con orrore, scoprono il cadavere mummificato dell’ex-fidanzata di Ben e comprendono che la ragazza si è suicidata molti mesi prima.
Sconvolti, Jane e Ben avvisano le autorità competenti, che prendono carico del cadavere ed organizzano un rito funebre. I due sperano che questo basti a placare lo spirito infuriato della donna. Tuttavia, l’ultimo giorno di permanenza in Giappone, Megumi Tanaka attacca nuovamente la coppia in hotel, sopraffacendo Jane e cercando di uccidere Ben.
Jane riesce ad allontanare il vendicativo yurei ed a salvare la vita di suo marito.

Di ritorno in America, Jane e Ben sono intenzionati a lasciarsi tutto alle spalle ed iniziare una nuova vita insieme. Ma una serie di fotografie mostra a Jane come Megumi sia arrivata a New York con loro e si trovi nella loro stessa abitazione.
Ricordandosi che il fidanzato di Seiko, direttore di un magazine spiritico, le aveva detto che i fantasmi vogliono spesso comunicare con i viventi, Jane segue il percorso dello yurei attraverso le polaroid e capisce che Megumi vuole farle trovare una vecchia valigia di Ben, al cui interno vi è la macchina fotografica che la ragazza aveva regalato, come pegno d’amore, all’uomo prima che la loro storia si interrompesse.

Jane visiona la flash card ancora inserita nella macchina fotografica e comprende le ragioni che hanno portato la Tanaka a diventare uno yurei. Quando la sera Ben rincasa, Jane lo affronta furiosa: nella card ha trovato le prove dello stupro di Megumi, perpetrato da Adam e Bruno con il placet di Ben.

Ben rifiuta di assumersi qualsiasi responsabilità, affermando di essere stato solo presente durante la violenza ed avere scattato le fotografie, ma di non aver mai abusato di Megumi.
Jane, furibonda, lo lascia dopo avergli detto che ha capito perchè lo spettro ha cercato di contattarla per settimane: ciò che lo yokai desiderava mostrale erano le ombre del passato del marito.

Oramai solo, Ben inizia ad inveire contro lo spirito di Megumi e si ostina a cercarne la presenza all’interno dell’appartamento. Solo quando la polaroid scatta una foto casuale dell’uomo, il fotografo comprende che lo yurei vive aggrappato ossessivamente a lui e che la presenza dell’entità è la causa del suo continuo dolore al collo.
Disgustato e terrorizzato, l’uomo cerca di allontanare lo spirito vendicativo con l’alta tensione. Tutto quello che ottiene sono terribili ustioni sul corpo e un ricovero presso un istituto psichiatrico, dove lo spirito di Megumi Tanaka continua a parassitarlo.

Ombre dal passato (Shutter): recensione

Ombre dal passato è un film in cui mi sono piacevolmente imbattuta grazie a pluto.tv.
Rispetto alla classica televisione in chiaro, questo servizio di streaming, legale e gratuito, propone infatti a rotazione canali tematici, film on demand e programmi live soddisfacendo anche il palato più esigente.
Diretto da Masayuki Ochiai, Ombre dal passato è un film thriller con elementi paranormali in grado di regalare una serata di intrattenimento spiccio.
Perché, parlando chiaramente, la pellicola non spicca nè per i temi trattati, nè per l’interpretazione dei suoi protagonisti.

Ombre dal passato (Shutter) – 2008: Rachael Taylor è Jane. Ma la sua interpretazione non convince del tutto.

Joshua Jackson e Rachael Taylor si muovono come pupi di legno all’interno di ruoli che sono uno più stereotipato dell’altro: lui è il classico “fidanzatino da sogno che poi però scopri essere un orribile marito manipolatore da cui fuggire il prima possibile”. Lei è la tipica controparte uscita da un drama crime: una cheerleader biondissima, insicura e col complesso della crocerossina, che pensa che tutte vorrebbero stare col suo boyfriend e non riesce a cogliere i passi falsi del partner finché non è (quasi) troppo tardi.

A conti fatti, in Ombre dal passato è molto meglio la recitazione di Megumi Okina, un nome che da noi non risalta particolarmente, ma che in Oriente è un vero e proprio cult.
Scoperta giovanissima dai talent scout, a sedici anni inizia la sua carriera di cantante ed attrice. Rispetto a tantissime connazionali, destinate -come idol- a scomparire nel nulla in pochi anni, la Okina consolida il suo ruolo pubblico cimentandosi in diverse pellicole, tra cui spicca il ruolo di Rika in Ju-on: the Grudge (呪怨). In Ombre dal passato, Megumi Okina dà vita all’unico personaggio complesso, dalle molte sfaccattature, che nell’ossessione amorosa trova il suo nutrimento.

Non meritevoli di menzione nè la colonna sonora nè la fotografia. Si difendono, ma non spiccano. Nota dolente per il mixaggio, che purtroppo risulta pessimo.
Volume e timbro degli attori non appaiono quasi mai ottimizzati all’inizio dei dialoghi, rendendo la visione della pellicola abbastanza fastidiosa. Lo spettatore si vede quindi costretto o a vivere in simbiosi con il telecomando, o a domandare scusa ai vicini di casa causa l’improponibile volume con cui ha cercato di seguire la trama della pellicola di Masayuki Ochiai.

Voto finale: intrattenimento serale piacevole, ma senza grandi pretese.

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